BRINDISI- (da IL7 Magazine)Una messa lunga quattro ore, intervallata da canti e balli con la speranza di alleggerire l’animo o addirittura scacciare il demonio. La chiamano messa di intercessione e ogni primo martedì del mese in centinaia arrivano dalla provincia di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari per assistervi. Tormentati dai problemi, alla ricerca della fede, perseguitati da fantomatici spiriti, o semplicemente bisognosi di serenità, ciascuno per un motivo diverso con un unico scopo: incontrare Don Maurizio Caliandro, parroco della Chiesa di Santa Maria al Casale di Brindisi. Don Maurizio ha 38 anni appena compiuti ed uno dei tre sacerdoti ordinati dal vescovo di Brindisi ed Ostuni, monsignor Domenico Caliandro, per la pratica degli esorcismi nella diocesi brindisina. Oltre a Don Maurizio i preti autorizzati sono Don Antonio Rosato di San Vito, rettore della chiesa di S. Maria degli Angeli, a San Vito dei Normanni, e Padre Piermario Burgo rettore del Santuario Maria SS. di Belvedere a Carovigno.
Don Maurizio è un punto di riferimento per i fedeli, la sua messa di intercessione, dicono, è miracolosa, un toccasana per il cuore e per la mente.
Domenica scorsa, 22 ottobre, in via eccezionale Don Maurizio ha celebrato la messa di intercessione alle 16.30, dopo una lunga pausa di circa cinque mesi, durante i quali il prelato ha avuto problemi di salute. La ripresa delle messe di intercessione è stata accolta con grande entusiasmo, la chiesa domenica scorsa un’ora prima dell’inizio della celebrazione era stracolma di gente. Tra i banchi persone di tutte le età, dai bambini ai giovani, per arrivare agli anziani. Ciascuno con una storia diversa, ciascuno con una speranza, quella di alleggerirsi l’animo e guarire dai tormenti.
“Io e mia moglie sono anni che partecipiamo alle messe di intercessione- dice un uomo sulla settantina d’anni- siamo di San Pietro Vernotico e una volta mese siamo qui a Brindisi per partecipare alla messa di Don Maurizio. E’ incredibile, ti coinvolge e quando esci da qui ti senti un’altra persona, non importa quanto tempo dura la messa, la fine, la fine conta quando scende lo Spirito Santo. Nessuno lo fa, solo lui lo sa invocare”.
Le messe di intercessione di Don Maurizio Caliandro possono durare sino a quattro ore di fila ma la gente non sembra neppure rendersene conto. Don Maurizio è un trascinatore, sa coinvolgere le persone dall’inizio alla fine. Lo si capisce quando ancor prima di dare inizio alla funzione entra in chiesa, saluta i presenti, molti dei quali ha imparato a conoscere, ride e scherza e poi ancora con gli abiti civili si posiziona sulle scale, dando le spalle all’altare, e intona i canti. Sono canti di gioia accompagnati da danze.
“Quello che noi facciamo non è perdita di tempo: è Fede- dice Don Maurizio alla folla- perché la Fede è gioia. Se la Fede da tristezza, non è Fede, è religione. E’ tutt’altra cosa, è il tentativo di incatenarci, obbligandoci a rispetto di leggi che Dio non ha mai detto. La Fede invece ci da gioia”.
Le parole di Don Maurizio incantano e raccolgono applausi. Quando la messa di intercessione inizia, la gente oramai è carica, in chiesa ci sono solo posti in piedi e i bimbi più piccoli si sono attrezzati con fogli di carta e coloretti. Su una panca cinque di loro sono intenti a disegnare quando Don Maurizio ha indossato gli abiti talari e fa il segno della croce. La musica è una costante della celebrazione, a un certo punto, però si fa più suggestiva, i toni si abbassano, tutti sono invitati a chiudere gli occhi mentre Don Maurizio parla, parla e trascina tutti in uno stato di meditazione. Alcune persone sono concentrate, altre turbate, lo si vede dall’espressione dei volti.
“Stavo così male prima di partecipare a queste messe di intercessione- dice una donna di Cisternino- per un certo periodo mi sono anche allontanata dalla Chiesa. Ero tormentata dai problemi e stavo male. Avevo perso la mia serenità. Don Maurizio mi ha salvata da un tunnel senza luce”.
La messa segue più o meno lo schema delle celebrazioni tradizionali fatta eccezione per qualche canzone più ritmata ed una predica più lunga del solito. Il clou lo si raggiunge quando Don Maurizio invoca lo Spirito Santo sui presenti.
“Qui non avrete ciò che chiedete- ammonisce Don Maurizio- avrete ciò di cui avete bisogno. Perché Dio dona ai suoi figli ciò di cui necessitano”.
L’invocazione dello Spirito Santo sicuramente è il momento più atteso, ciascuno lo percepisce a modo suo e, in teoria dovrebbe ricevere ciò di cui ha realmente bisogno.
A volte però la messa di intercessione non è sufficiente a trovare la pace interiore, e qualcuno decide di andare a trovare Don Maurizio durante l’orario di ricevimento settimanale.
“Ad una mia amica era morto il figlio- racconta una donna di Brindisi- era tormentata, povera mamma. Diceva di vedere il suo ragazzo in piedi affianco a lei tutto il giorno. Diceva che la seguiva e lei stessa non prendeva pace. Così è andata a trovare Don Maurizio. Dopo qualche incontro la mia amica ha ritrovato la serenità. Lo spirito del figlio non si è più ripresentato”.
Don Maurizio incontra tutti, tutti coloro che ne sentono la necessità. Si tratta di persone alla ricerca di una tranquillità interiore, a volte tormentate dai problemi, a volte tormentate da quello che comunemente chiamiamo “demonio”. Per questa ultima tipologia di persone però la trafila degli incontri segue uno schema ben preciso. In questi casi le sedute avvengono alla presenza di medici. La prassi vuole che il fedele venga accolto su appuntamento dal prete e che ci sia dapprima un incontro dedicato all’ascolto anche in presenza di una psichiatra ed una psicanalista della Asl. E’ durante il momento dell’ascolto che Don Maurizio cerca di capire qual è il problema di chi ci chiede aiuto e come procedere. La presenza dei medici consente poi di valutare bene le situazioni. Spesso accade che qualcuno si lasci semplicemente suggestionare ed allora l’esorcismo non è necessario.
Su dieci persone che dicono di essere possedute, solo una in realtà lo è veramente. In quel caso scatta l’iter dell’esorcismo vero e proprio.
“Per mesi mi sono sentita perseguitata dal maligno. Sentivo la sua presenza ovunque- racconta una donna, mamma di due bambini- in casa , fuori tra la gente. Lui era lì che mi osservava. Per mesi ho sentito il suo alito, non riuscivo più a stare sola. Avevo paura, è stato il periodo più brutto della mia vita, anche il mio matrimonio stava andando a rotoli. Poi una amica mi ha parlato di Don Maurizio e delle messe di intercessione. Così è cominciata la mia guarigione, prima la messa poi gli incontri. Mi sono liberata e oggi la mia fede è forte e lui (il maligno), non si avvicina più”.
Lucia Pezzuto per IL7 Magazine
Ho conosciuto don maurizio in un periodo della mia vita in cui il Signore mi ha chiamato con una scossa che nessun terremoto possiede.
Era nel mio destino incontrare un sacerdote capace di ascoltare in quLsiasi momento chi ha bisogno di parlare con Dio.
Sono rammaricato di averlo rivisto profondamente cambiato in senso neg a tivo,turravia sono grato per quello che mi ha dato
Complimenti, un bel tuffo all’indietro verso il Medio Evo, in perfetta sintonia col periodo storico in cui fu eretta questa bellissima chiesa…
Grazie a don Mimmo che con le sue parole mi ha ridato la vita dove io mi vedevo ormai la fine
Perché perdi tempo a leggere di questa cose, ed ancor più a lasciare insensati commenti su ciò che ritieni essere del medioevo?
Se di tempo ne hai, aggiornati, e vedrai che ciò che giudichi “medievale” è tremendamente attuale.
Prima di replicare al suo commento Sig. Gabriele mi è servito del tempo , giusto il necessario per approfondire direttamente quello che succede e che Don Maurizio Caliandro propone in forma del tutto personale ai suoi fedeli in un contesto del tutto libero, questo meglio precisarlo.
Probabilmente Lei Sig. Gabriele non si è posto mai la domanda di “cos’è la fede” in ogni suo ambito e in ogni sua forma .
Per Lei e per altri riporto direttamente dal web …
“ La fede, in senso generale «è aderire a quello che afferma un altro. Ciò può essere irragionevole, se non ci sono motivi adeguati; è ragionevole se ci sono. “
In senso religioso invece, “ la fede è definibile come l’adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull’accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l’oscurità che l’avvolge. La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente “
Penso che quanto letto sopra abbia rimarcato che in alcune cose o si crede o non si crede , ma mai dare giudizi quando si è sul fulcro della bilancia .
In quanto alla sua invocazione di “Medioevale “ Le ricordo anche “Le guerre “ eppure sono storia recente e di grande attualità.
Prenda anche Lei il suo tempo …aspetterò
Biagio M.