Richiesta di soldi per il calcio e assunzioni alla Ladisa, Consales rinviato a giudizio

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BRINDISI – Nuovo processo per l’ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Il gup del Tribunale di Brindisi Stefania De Angelis ha disposto il rinvio a giudizio per lui e per l’ex dirigente del Comune di Brindisi Gaetano Padula. Consales deve rispondere di induzione indebita a dare e promettere utilità. È accusato di aver chiesto al rappresentante dell’azienda di ristorazione barese Ladisa duecentomila euro per sostenere la squadra di calcio del Brindisi, e l’assunzione di quattro lavoratori nell’ambito delle procedure della gara d’appalto per affidamento del servizio della mensa scolastica.  I fatti risalgono al 2014.  L’indagine è scattata dopo la denuncia di Vito e Domenico Ladisa. Gaetano Padula è invece accusato di abuso d’ufficio e falso ideologico e materiale, nella sua attività avrebbe favorita una terza ditta la Markas.  I fatti contestati riguardano due episodi avvenuti ad ottobre e dicembre 2014 relativi alla gara per la ristorazione scolastica. Il servizio era stato inizialmente aggiudicato all’Ati La Cascina –  la Ladisa), la gara fu annullata dal Tar a favore della Markas, l’Ati impugnò al Consiglio di Stato, ma perse.

Mentre era in corso la battaglia giudiziaria Consales avrebbe convocato nel suo ufficio il direttore della Ladisa e gli avrebbe chiesto 200mila euro per sostenere la squadra di calcio, l’assunzione di quattro lavoratori (i cui nomi sarebbero stati scritti su un foglio bianco) e la disponibilità a far realizzare il centro cottura ad un imprenditore del posto qualora avesse vinto al Consiglio di Stato.

L’ex sindaco di difende: “Nessuno dimentica ciò che avvenne a Brindisi a Natale del 2014 quando la ditta Ladisa – che effettuava il servizio-mensa scolastica – comunicò che il successivo 7 gennaio non avrebbe ripreso il servizio in quanto aveva perso la nuova gara d’appalto davanti ai giudici  del Consiglio di Stato Chiedemmo in ogni modo di accettare la proroga e di non penalizzare i bambini di Brindisi, ma non ci fu verso. Da qui la decisione mia e della Giunta comunale di denunciare la ditta Ladisa all’Anac per interruzione di un servizio essenziale. Guarda caso, il giorno dopo la Ladisa decide di presentare una denuncia-querela nei miei confronti, ma si limita a parlare di diffamazione, non facendo alcun cenno al contenuto dei nostri due incontri avvenuti a ottobre ed a dicembre del 2014″.

BrindisiOggi

 

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