Il procuratore Maresca racconta la vera storia della cattura del boss Zagaria

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Catello Maresca, procuratore della Dda di Napoli

LATIANO – Sedici lunghi anni di latitanza poi l’arresto. Michele Zagaria, il boss dei Casalesi, fu arrestato il 7 dicembre del 2011 dopo anni di indagini condotte dalla Dda di Napoli. Questa sera ospite di Taberna Libraria a Latiano, per l’ultimo appuntamento della rassegna letteraria, per la stagione 2013/14, ci sarà il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Catello Maresca, che presenterà il suo libro ‘L’ultimo bunker – La vera storia della cattura di Michele Zagaria, il più potente e più feroce boss dei Casalesi’. L’appuntamento si terrà alle 20.30 nella libreria di via Torre.

“La mafia casalese è come un cancro che lancia metastasi imprevedibili in ogni direzione, quindi nessuna realtà italiana può considerarsi completamente immune ormai da queste infiltrazioni.” Questa è una delle tante citazioni del procuratore Maresca riportata nel suo ultimo libro.

Zagaria fu catturato nella sua terra, Casapesenna, a pochi chilometri da Casal di Principe. Per stanarlo, nel sofisticato bunker che lo ospitava, sono state necessarie ruspe, martelli pneumatici e una gigantesca trivella. Quella mattina di dicembre segna la fine di una caccia lunga tre anni. A guidare l’indagine è stato un giovane e coraggioso magistrato napoletano, Catello Maresca, che ha lavorato ossessivamente per raggiungere questo obiettivo. Con la sua squadra ha raccolto migliaia di informazioni e segnalazioni, ha seguito le tracce più labili, si è calato nella mentalità  dei boss latitanti e dei loro complici.

È stata una partita sottile, complessa, estenuante: i capi della criminalità organizzata sono astuti e feroci, hanno moltissimo denaro, decine di complici e un efficace sistema di controspionaggio, godono di un immeritato «rispetto» fondato sulla paura che incutono, si avvalgono delle tecnologie più moderne.

Nel libro racconta la lunga e difficile guerra contro la camorra. I boss si circondano di filtri sempre più impenetrabili, sono aggiornatissimi sulle nuove tecnologie usate dagli inquirenti, terrorizzano e ammazzano testimoni e pentiti, sono ricchissimi e possono farsi costruire decine di rifugi introvabili e impenetrabili, come quello in cui fu arrestato proprio Zagaria a Casapesenna, in provincia di Caserta.

Un magistrato da sempre in prima linea contro la criminalità organizzata svela i segreti della caccia ai boss: i trucchi, i nascondigli, le complicità. E ci trasmette il brivido della caccia, il cerchio che si stringe, una lotta senza esclusione di colpi tra due eserciti che non possono fare pace.

BrindisiOggi

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