BRINDISI- Il primo evento pubblico a Brindisi. La massoneria brindisina esce allo scoperto e ieri sera presso l’ex convento Santa Chiara presenta il libro “Storia della massoneria brindisina”, alla presenza di Pasquale Lapesa che nell’associazione ricopre il ruolo di gran sorvegliante del Grande Oriente d’Italia (Goi). Nel capoluogo messapico la massima carica è ricoperta da Pierluga Pronat, , maestro venerabile della loggia Regina viarum. Un evento partecipato, presenti diversi professionisti brindisini. Un modo per dire che la massoneria a Brindisi esiste ed opera attraverso i suoi iscritti che sono circa 25, anche se ci sono altri gruppi lontani da questa loggia e che rivendicano la propria esistenza sul territorio.
“Questa è una scuola di vita- spiega Pronat- un lavoro spirituale. Una scuola etica dove sentiamo forte il senso dello Stato. Ne fanno parte diversi uomini che si incastrano in diversi ambiti.”
Insomma la massoneria da queste parti decide di metterci la faccia. “Qui a Brindisi- aggiunge Pronat- la massoneria è sempre esistita ma non c’è stata continuità delle logge. Dal 2012 ci siamo costituiti formalmente, anche se ci sono stati dei millantatori. Abbiamo deciso di metterci la faccia affinchè la gente non ci immagini ancora come essere a tre code”.
Ma cosa è oggi la massoneria, chi sono i massoni e cosa vogliono fare?. L’intervista di BrindisiOggi a Pasquale Lapesa, gran sorvegliante del Grande oriente d’Italia.
La massoneria italiana cambia strategia e decide di uscire allo scoperto?
“Non accettiamo che si dica questo. Da 15 anni abbiamo un sito internet accessibile a tutti. E siamo anche sui social. Facciamo iniziative pubbliche, forse qui al sud siamo stati più pigri.”
Che ruolo ha la massoneria in Italia? E’ vero che siete una lobby che esercitata una pressione sul potere?
“Non siamo assolutamente una lobby. La nostra è un’associazione fondata nel 1805 che si propone il perfezionamento dell’essere umano. Cerchiamo di migliorare noi stessi. Se ognuno lavora per migliorare se stesso allora migliora il mondo. Lo facciamo utilizzando la simbologia. Abbiamo dei valori, come quello della libertà e fratellanza, ”
C’è sempre stato interesse nella divulgazione della lista dei nomi iscritti alla massoneria. Un motivo ci sarà.
“Perché fa parte di una letteratura complottistica che non ci riguarda. Le cariche apicali devono essere pubbliche, ma gli iscritti hanno diritto alla riservatezza. E’ come pubblicare i nomi dei cristiani.”
La massoneria influenza la politica? Quanti politici italiani sono iscritti alla massoneria?
“A noi la politica non interessa, tratta argomenti settari che non ci riguardano e che ci dividerebbero. Perché ognuno può avere le proprie idee politiche. Poi il singolo può scegliere personalmente di parteciparne oppure no. Noi giuriamo sulla carta costituzionale. Non so dirle quanti politici sono iscritti alla massoneria e poi non devo dirlo io.
E allora voterete no al referendum?
“Le ho detto che ciascun iscritto può fare quello che crede ma per associarsi giuriamo sulla carta costituzionale”
Avete un punto di riferimento politico attuale?
“Non abbiamo bisogno di alcun riferimento politico.”
Ritenete di avere qualche influenza in qualche campo particolare?
“Noi influenziamo solo la crescita degli appartenenti alla massoneria per il perfezionamento dell’essere umano. Qualcuno ci ha definito i ribelli della speranza.”
Avete un pregiudizio sulle donne? Le donne non possono iscriversi alla massoneria
“Non abbiamo nessun pregiudizio, anzi la nostra è una forma di rispetto. Noi agiamo secondo la simbologia, ci ispiriamo ai valori cavallereschi e quindi non puntiamo una spada contro una donna.”
Ma quali sono le vostre prospettive. Dove volete arrivare?
“Stiamo bene dove stiamo, non vogliamo aggiornare nulla, siamo un ordine iniziatico tradizionale”.
Lu.Po.
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