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BRINDISI- Tramontata l’ipotesi di una tendopoli a Costa Morena l’emergenza degli immigrati a Brindisi, che dormono nell’inagibile dormitorio di via Provinciale per San Vito, diventa sempre più urgente. Vi è la paura che accada qualcosa in una struttura in cui pende un’ordinanza di sgombero. Ma la soluzione, transitoria e definitiva, sembra sempre più allontanarsi. Tanto che sull’argomento con una nota interviene il sindaco Consales che denuncia come sia difficile passare dalla parole ai fatti e lamenta la mancanza di interventi da parte di alcune istituzioni, in primis la Regione, ed invoca anche il coinvolgimento degli imprenditori locali. “Per l’ennesima volta ho avuto conferma del fatto che tra il dire e il fare…..ce ne passa- afferma Consales- sul dormitorio grava una ordinanza di sgombero firmata dal Commissario Prefettizio prima di andar via ed ovviamente non eseguita. Per liberarmi da responsabilità di carattere personale avrei dovuto dar corso a tale ordinanza, sbattendo in mezzo alla strada tutti gli ospiti della struttura (dovrebbero essere non meno di 150). E’ chiaro che non me la sono sentita e quindi preferisco rischiare, consapevole della responsabilità che mi sono assunto”. Il sindaco conferma la sua soluzione tampone con i lavori di manutenzione straordinaria della struttura, terminati i quali però solo 80 immigrati potranno essere ospitati nell’attuale dormitorio. Resta da risolvere il problema della sistemazione provvisoria per consentire l’esecuzione dei lavori, per i quali ci vorranno due mesi. Dove andranno queste persone per due mesi? Rispunta la possibilità di allestire una tensostruttura messa a disposizione dalle Nazioni Unite nel campetto di calcio della ex caserma dei vigili del fuoco. Ma Consales lamenta la totale assenza della Regione Puglia, della Camera di Commercio, della Provincia e dell’Autorità portuale. “Per Brindisi- conclude il sindaco- è inutile negarlo, questo problema rappresenta una autentica calamità perché proprio non me la sento di abbandonare al proprio destino gli ospiti di questa struttura. Certo, all’indomani della ristrutturazione dovremo limitare il numero degli accessi a non più di ottanta persone e faremo in modo da tutelare i più deboli e bisognosi. Ma adesso bisogna agire ed è per questo che rivolgo un appello alla Regione Puglia, alla Provincia, alla Camera di Commercio, all’Autorità Portuale, così come a club service ed agli imprenditori locali, affinché si possano trovare i mezzi (tende, bagni chimici, cucine da campo) e le risorse per risolvere questo problema”. Insomma il Comune da solo non ce la fa, ma se dovesse accadere qualcosa in quella struttura, la responsabilità sarà esclusivamente di Consales.
Brindisioggi
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