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BRINDISI- Tonnellate di ceneri industriali sotterrate nei terreni e nelle cave, scarti provenienti anche dalle centrali termoelettriche di Enel e Edipower, 14 persone sono state rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Lecce. Tra le accuse traffico illecito dei rifiuti, esercizio di discarica abusiva, miscelazione di rifiuti pericolosi, omessa effettuazione della comunicazione della contaminazione del suolo e del sottosuolo ed evasione delle imposte sui redditi e sull’iva.
Il processo partirà il 12 giugno prossimo a Brindisi. Quattro imputati hanno scelto il rito abbreviato. Si tratta di imprenditori, dirigenti e dipendenti di impianti di produzione di energia e gestori di impianti dei rifiuti quasi tutti brindisini. Sette le società nel mirino tra Brindisi, Carovigno, Francavilla Fontana, Monopoli e Faenza.
Tutto è partito nel 2012 grazie alle indagini del Noe di Lecce, coordinato dal maggiore Nicola Candido, durante le quali furono scoperte 300mila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi sepolti in terreni e cave. Nell’ottobre dello stesso anno furono sequestrati quattro impianti di smaltimento rifiuti e 60 mezzi. Tra gli scarti furono trovate anche le ceneri industriali della centrale di Cerano, di Edipower e dell’ex Dow Chemical che prima era nel Petrolchimico.
BrindisiOggi
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